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“Servadei dett Parulč poesia di Gigė 'D Savador”
Nato a Forlì il 27 Luglio 1913 e prematuramente scomparso il 27 Dicembre 1968, resta una delle figure di spicco del ciclismo della sua regione e occupa un posto preciso anche in campo nazionale dove si distingue
per lungo tempo sia come dilettante che come professionista.
Soprannominato "Parulè" come suo padre, è un atleta dal fisico longilineo
e potente con capacità ben marcate su diversi terreni di gara: robusto sul passo, bruciante nelle volate e si difende bene in salita.
Fin da giovanissimo si dedica al ciclismo agonistico riportando più di 60 vittorie
nelle categorie allievi e dilettanti di cui risulta indiscusso protagonista nel periodo compreso tra il 1930 e
il 1936.
Come dilettante gareggia con il V.S. Reno e A.S. Roma.
Nel 1931 conquista il Giro dell’Emilia davanti a Tulipani e Scorticati.
Grazie all'ottimo rendimento e alle eccezionali doti di velocista si mette in evidenza e partecipa a gare che
vedono in lizza anche gli indipendenti imponendosi più di una volta nel biennio 1935-1936 tra la Toscana e la Romagna, da ricordare le brillanti affermazioni nelle Coppe Lapucci e Leonardi a Ravenna.
In più occasioni veste la maglia azzurra, in particolare nel luglio del 1933 partecipa al Giro
d'Ungheria vincendo due tappe.
Il 9 Giugno 1935, sotto i colori dell'A.S. Roma, conquista la Coppa Italia (campionato
italiano dilettanti a squadre) con Ceroni, Toccaceli e Chiappini dopo aver vinto anche le eliminatorie qualche
giorno prima.
In quello stesso anno è chiamato alle armi e destinato alla Farnesina di Roma come pre-olimpico in vista delle Olimpiadi di Berlino del 1936, durante le quali, e precisamente il 10 Agosto, ottiene
assieme ai suoi compagni di squadra il quarto posto nella classifica per nazioni della gara su strada dei 100
Km (quindicesimo assoluto).
Dopo le olimpiadi, il 23 Agosto, partecipa al Campionato del Mondo di Berna in Svizzera dove si classifica sesto.
Nel 1937 passa professionista e conosce la gloria sportiva distinguendosi come campione di razza nel periodo
1937-1943, solo il precipitare degli eventi bellici arresta la sua carriera nel pieno della maturità
sportiva.
Tra le sue affermazioni più prestigiose ci sono sei tappe al Giro d'Italia, due tappe al Tour de France, la maglia rosa nel Giro d’Italia di guerra del 1943 (giro a punti), il Giro
della Provincia di Milano a cronometro in coppia con Fiorenzo Magni e il G.P. Di Roma del 1943, la Coppa Bernocchi e la Milano-Mantova nel 1942 ed infine la
cronometro a Campione d'Italia.
Tra i numerosi piazzamenti d'onore: dieci secondi posti in altrettante tappe del Giro d'Italia, tre secondi
posti al Tour de France del 1938, nei Giri di Toscana del 1937 e 1943, nella Milano-Sanremo del 1943 e nel
campionato italiano del 1945.
Come professionista gareggia con la
Ganna, la Gloria
, dal 1941 al 1947 con la
Bianchi al fianco di Coppi, infine dal 1948 al 1949 (ultimo anno di attività) con la
Viscontea.
Il 4 Maggio 1980 gli viene dedicato il Velodromo Comunale di Forlì.
Il 13 Dicembre 2008 viene organizzata una Mostra in ricordo della sua
carriera ciclistica.
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